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Biografia

E' nata a Firenze nel 1940 dove vive e lavora.

Ha studiato all' Istituto D'Arte di porta Romana di Firenze. Suoi dipinti si trovano in collezioni private in Italia e all'Estero. Ha esposto in mostre personali e collettive in varie città italiane.

Della sua attività pittorica si sono interessati ed hanno scritto tra gli altri: Mariella Bettarini, Nicola Nuti, Franco Manescalchi, Manfredi Lombardi, Giusy Benignetti, Elvio Natali, Duccia Camiciotti, Roberta Fiorini, Alvaro Spagnesi, Federico Napoli, Giovanni Beltrami, Liliana Ugolini, Pier Paolo Castellucci, Patrizia Landi, Serena Stefani, Giuliano Serafini, Giampaolo Trotta, Stefano Lanuzza, Corrado Marsan, Tommaso Paloscia, Domenico Viggiano, Ruth Cardenas, Pier Francesco Listri.

Ha partecipato con la sorella Liliana alle performance organizzate da Gianni Broi al Père Lachaise Di Parigi e alle Giubbe Rosse di Firenze per il Free Dog Club, di cui fa parte.

Le sue tecniche pittoriche spaziano dall'acrilico, all'olio, ai collages, agli acquerelli, alle incisioni, al batik, al disegno. Si è interessata di Libri d'arte, costumi teatrali, scenografie.

Pubblicazioni:
Cataloghi:
"Espressioni" Il Candelaio, 1993 a cura di Paolo Baracchi, "Errare e stare" Vannini 1999 a cura di Patrizia Landi e Serena Stefani, "Erranza" La Soffitta 2001 a cura di Giuliano Serafini, "Oasi ludica" Vannini 2004 pref. di Stefano Lanuzza, "Le forme dell' assenza" Corte Arte Contemporanea 2005 a cura di Nicola Nuti, "Elegie delle Assenze e altre storie" Edizioni Nicomp 2008 a cura del Prof. Stefano De Rosa

Libri Illustrati:
"Flores" Gazebo 1994, "Bestiario" Gazebo 1995, "La malinconia dicevi" Gazebo verde 1999, "Marionetteemiti" Edizioni Esuvia 1999, "Mater" Antologia Morgana Edizioni 2005, "Pater" Morgana Edizioni 2006, "Delle marionette, dei burattini e del burattinaio" Genesi Editrice 2007, "Des Marionnettes" edito dalla Book Edition 2012.

Elegie delle assenze e altre storie

Lo studio di Giovanna Ugolini è uno dei luoghi più segreti e belli di Firenze. È una zona inserita nel contesto cittadino eppure appartata, come un segmento che segue cadenze proprie e vive in una dimensione nella quale sono assenti il traffico e il frastuono.

Il suo non è uno studio come s'intende nel sentire comune. Non ci sono macchie di colore, né si respira l'odore tipico degli ateliers. È invece un appartamento ben tenuto, nel quale si coglie subito l'aria di famiglia, il peso dei ricordi, lo strascico dellememorie care e necessarie.

La pittura dell'artista è tutto questo. È ordine apparente in un caos di turbinii emotivi, è disposizione all'introspezione e ricerca espressiva. La pittura si è integrata con i ritmi della vita e con le sue crude esigenze; nulla le è rimasto estraneo; il dolore, lo sguardo al mutare delle stagioni, la gioia che torna a reclamare il suo spazio, il richiamo della poesia, il ricordo dei maestri antichi e moderni. Vi è in essa il respiro dell'autenticità, poiché non vi si è depositato sopra il meschino calcolo del commercio. Vi si trova il gusto e il piacere del comunicare come se le superfici dipinte fossero pagine di diario e contenessero rivelazioni e scoperte, confessioni e successi. Il percorso della pittrice finora è stato noto a una cerchia di amanti dell'arte e di fortunati ed informati esegeti.

Può essere questo libro la premessa di nuove scoperte, per mezzo di mostre antologiche o di personali a tema, oppure può essere strumento sul quale innestare ulteriori indagini, nuove e magari più puntuali ricerche.

Di certo da parte mia, è un omaggio ad un'artista che ha saputo far vibrare le corde della sua sensibilità in un tempo storico difficile, di transizione verso l'ignoto.

Stefano De Rosa